La fede, incontro di persone, è eminentemente l’incontro primordiale con la persona del Signore Gesù. La grazia delle grazie è d’incontrare il Signore Gesù come si incontra un amico, un uomo, una donna, a cui si è fatto dono della propria vita, qualcuno che ha cambiato la nostra esistenza e il nostro cammino. Quali che siano le nostre miserie, le nostre defezioni, le nostre debolezze, noi abbiamo incontrato il Signore… Con Gesù, in Gesù, noi incontriamo le Tre Persone divine. Gesù stesso è una di esse, il Verbo, il Figlio, il “Verbo fatto carne”, il “Figlio diletto”. Se noi l’incontriamo davvero, se lo seguiamo, egli ci conduce dal Padre suo, lui il Figlio completamente rivolto al Padre, che non ha altra ragion d’essere che suo Padre. In principio era il Verbo, e il Verbo era con Dio, presso Dio, e questo Verbo era Dio. Sì, seguendo Gesù, noi siamo condotti al Padre: “Se voi mi conosceste, dice Gesù, conoscereste anche mio Padre. Fin d’ora lo conoscete e lo avete veduto”. Noi facciamo fatica a capire questa parola. Non bisogna stupirsene. Filippo a cui Gesù si rivolge non capisce di più; lui domanda a Gesù: “Signore, mostraci il Padre e questo ci basta”, in quel momento possederemo tutto. E Gesù gli dice: “Filippo, chi mi vede” – qui si tratta ancora di vedere il Signore – “chi mi vede, vede il Padre. Come puoi dire: mostraci il Padre?”. Se noi sappiamo seguire questo Signore Gesù, se sappiamo guardarlo vivere, guardarlo pregare, egli ci insegnerà a dire “Padre nostro”. E il suo unico desiderio sarà di comunicarci il suo spirito di figlio, egli ci manderà il suo Spirito proprio per renderci capaci di dire “Abbà”, Padre, come si deve.
(J. Loew)
(J. Loew)
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