jueves, 18 de febrero de 2010

SULL'AMICIZIA


“Finché vivo sentimenti d’amicizia verso qualcuno, senza che l’altro ne sia consapevole e li contraccambi, non esiste ancora amicizia tra noi. Solo quando due esseri umani hanno reciprocamente espresso i loro sentimenti, solo quando ciascuno conosce quelli dell’altro e li contraccambia, esiste un rapporto di amicizia. Le persone che sono in questo rapporto, sono amiche. Tale rapporto fa parte, ora, del loro essere personale, contribuisce a determinare la loro vita.”.
Per E. Stein il tema del rapporto con gli altri è sempre stato centrale nelle sue trattazioni; fin dal suo giovanile lavoro su Il problema dell’empatia ha puntato l’attenzione sulla capacità dell’essere umano di entrare in relazione con il suo simile, di captarne il vissuto interiore per stabilire un legame comunitario arricchente. L’altro/a, visto/a come persona amata, è colui/colei che rende partecipe veramente l’amico alla propria vita, gli si rivolge non per “dovere” ma per bisogno, considera il coinvolgimento della persona cara nelle “faccende personali” come atto di unione e non di “violazione della propria libertà”: “L’amore naturale tende ad avere per sé la persona amata e a possederla nella maniera più indivisa possibile”. E’ pur vero, dice E. Stein, che “spesso – anzi prima o poi sempre”, il desiderio di conquistare e conservare per sé l’amico amato conduce alla sua perdita; ma chi ama con lo stesso amore con cui ama Cristo, desidera l’altro per Dio e non per se stesso: “questa è naturalmente nello stesso tempo la via più sicura per possederlo eternamente”.
Chi dona il proprio amico lo guadagna e “la vita può non essere completamente insopportabile se si sa che c’è una persona per la quale questa vita è più cara che la propria”.

M. Concetta Bomba ocds

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