domingo, 31 de enero de 2010

Il Papa invita a promuovere un autentico umanesimo cristiano


Nell'udienza ai membri delle Pontificie Accademie


In un'epoca come la nostra che “risente fortemente di una visione dominata dal relativismo e dal soggettivismo”, occorre un autentico umanesimo cristiano capace di armonizzare ragione e fede. E quanto ha detto Benedetto XVI nel ricevere questo giovedì in udienza i membri delle Pontificie Accademie, in occasione della loro Seduta pubblica incentrata sul tema “La formazione teologica del presbitero”.
Di fronte a “metodi e atteggiamenti talora superficiali e perfino banali, che danneggiano la serietà della ricerca e della riflessione”, ha detto il Papa, le Pontificie Accademie devono favorire una formazione “che promuova l’uomo nella sua integralità e completezza”.“Alla carenza di punti di riferimento ideali e morali, che penalizza particolarmente la convivenza civile e soprattutto la formazione delle giovani generazioni, deve corrispondere un’offerta ideale e pratica di valori e di verità, di ragioni forti di vita e di speranza, che possa e debba interessare tutti, soprattutto i giovani”, ha sottolineato il Pontefice.“Tale impegno – ha aggiunto – deve essere particolarmente cogente nell’ambito della formazione dei candidati al ministero ordinato”.
In particolare, ha proseguito, nella ricerca filosofica e teologica le Pontificie Accademie sono chiamate “a offrire un contributo qualificato, competente e appassionato, affinché tutta la Chiesa, e in particolare la Santa Sede, possa disporre di occasioni, di linguaggi e di mezzi adeguati per dialogare con le culture contemporanee e rispondere efficacemente alle domande e alle sfide che l’interpellano nei vari ambiti del sapere e dell’esperienza umana”.Il ricordo del Papa è poi andato all'incontro con gli artisti in Cappella Sistina, del 21 novembre scorso. A questo proposito, il Papa ha definito "delicato e importante" il "dialogo tra la fede cristiana e la creatività artistica".
Il Santo Padre ha quindi indicato come modello cui ispirarsi san Tommaso d’Aquino.“Egli, infatti – ha spiegato –, riuscì ad instaurare un confronto fruttuoso sia con il pensiero arabo, sia con quello ebraico del suo tempo, e, facendo tesoro della tradizione filosofica greca, produsse una straordinaria sintesi teologica, armonizzando pienamente la ragione e la fede”.E' quindi necessario, ha concluso il Papa, “che le Pontificie Accademie siano oggi più che mai Istituzioni vitali e vivaci, capaci di percepire acutamente sia le domande della società e delle culture, sia i bisogni e le attese della Chiesa, per offrire un adeguato e valido contributo e così promuovere, con tutte le energie ed i mezzi a disposizione, un autentico umanesimo cristiano”.Lo stesso mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e del Consiglio di Coordinamento tra Accademie Pontificie, ha fatto riferimento a san Tommaso d'Aquino nel suo indirizzo d’omaggio al Santo Padre.
Il Dottore Angelico, ha ricordato l'Arcivescovo secondo quanto riportato da “L'Osservatore Romano”, “confessava che 'tra gli impegni a cui si possa dedicare un uomo, nessuno è più perfetto, più sublime, più fruttuoso e più dolce della ricerca della Sapienza'”.
“Ed esortando al rigore dell'analisi – ha continuato il presule –, ammoniva che 'il sapiente onora l'intelletto perché, tra le realtà umane, è quella a cui Dio riserva l'amore più intenso'”.
“Per questo – ha aggiunto – invocava Dio di 'penetrare le tenebre del mio intelletto con un raggio della tua luce, allontanando da me le doppie tenebre in mezzo alle quali sono nato, quelle del peccato e dell'ignoranza'”.

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